Nel mondo dello sport, il supporto psicologico è diventato sempre più importante per ottimizzare le prestazioni degli atleti. Due figure chiave in questo ambito sono lo psicologo dello sport e il mental coach. Sebbene possano sembrare simili, i loro ruoli, le loro competenze e i metodi di intervento presentano differenze significative. Esploriamo queste differenze per comprendere meglio come ciascuna figura può contribuire al benessere e al successo degli atleti.
Formazione e Qualifiche
Psicologo dello Sport:
- Formazione Accademica: Lo psicologo dello sport ha una laurea magistrale in psicologia, ha svolto almeno un anno di tirocinio presso una struttura o ente competenti, superato un esame abilitativo (ex esame di stato) ed ha frequentato master e corsi certificati in psicologia applicata allo sport. Questa formazione approfondita include studi su comportamenti, emozioni e processi mentali, oltre a tecniche specifiche per il miglioramento delle prestazioni sportive.
- Abilitazione Professionale: Deve essere iscritto all’Albo degli Psicologi per esercitare legalmente la professione. Questo implica il superamento di esami di stato e l’adesione a un codice deontologico.
Mental Coach:
- Formazione Non Accademica: Il mental coach può avere una formazione variabile, che può includere corsi e certificazioni specifiche nel campo del coaching, ma non necessariamente una laurea in psicologia. La qualità e la durata della formazione possono variare significativamente.
- Certificazioni: Le certificazioni possono essere rilasciate da varie organizzazioni, ma non esiste un ordine professionale riconosciuto ufficialmente che regolamenti la professione di mental coach.
Metodi e Approcci
Psicologo dello Sport:
- Approccio Scientifico: Utilizza tecniche e interventi basati su evidenze scientifiche. Questi possono includere l’utilizzo di test psicometrici per la prevenzione, la diagnosi, le attività di abilitazione-riabilitazione, sostegno e supporto in ambito psicologico rivolto alla persona, al gruppo, agli organi sociali e alle comunità. Svolge attività di sperimentazione, ricerca, didattica in tale ambito; utilizza tecniche di mental training, che possono includere il goal setting, l’attivazione ottimale, il self-talk, il pensiero positivo, la creazione di routine, l’incremento autostima e autoefficacia, la comunicazione efficace e l’allenamento del focus attentivo. Lo psicologo dello sport può utilizzare, infine, tecniche di rilassamento, di visualizzazione e tecniche di neuro-biofeedback.
- Valutazione Psicologica: Effettua valutazioni approfondite del funzionamento psicologico dell’atleta, identificando eventuali problemi di salute mentale che possono influenzare le prestazioni sportive.
Mental Coach:
- Approccio Pratico: Si concentra sull’insegnamento di tecniche pratiche per migliorare le prestazioni mentali, come la costruzione della fiducia, la gestione dell’ansia da prestazione e l’impostazione di obiettivi.
- Motivazione e Focus: Utilizza strategie per mantenere alta la motivazione, migliorare la concentrazione e favorire una mentalità vincente. Le tecniche possono includere la visualizzazione, l’auto-disciplina e l’uso di affermazioni positive.
Conclusione
Sia lo psicologo dello sport che il mental coach offrono preziosi contributi agli atleti, ma con approcci e competenze diverse. Lo psicologo dello sport ha una formazione accademica e una competenza scientifica approfondita, focalizzandosi su un approccio olistico che include la salute mentale e il benessere generale. Il mental coach, invece, fornisce supporto pratico e focalizzato sulla performance, aiutando gli atleti a sviluppare abilità mentali specifiche per eccellere nelle competizioni.
Scegliere tra lo psicologo dello sport e un mental coach dipenderà dalle specifiche esigenze dell’atleta e dal tipo di supporto necessario per raggiungere i propri obiettivi sportivi e personali.